Vedete, a me non piace essere preso in giro, quindi approfitto dello strumento per chiarire il mio punto di vista.
Il Sistemino Reggio, sempre più arrancante ma ancora saldo nelle sue roccaforti di potere, non può prendere posizione a favore dell'Ucraina né per posizioni ideali né per una analisi imparziale di quello che accade sul campo di battaglia.
Il Sistemino non può stare con l'Ucraina per due motivi:
1) Perché la Russia è stata, e presumibilmente è ancora, un importante (decisivo, con Gazprom fino a pochi anni fa) fornitore della più importante azienda partecipata pubblica di questo territorio;
2) Perché un oligarca vicinissimo a Putin, e sostenitore delle sue follie, che stranamente scorrazza in Italia senza nessuna restrizione, è stato, e probabilmente è ancora, l'importatore in Russia della più importante multinazionale di questo territorio, che ha un peso ben più rilevante di qualsiasi mezza sega del Sistemino.
Gli interessi della Politica e degli Industriali, come quasi sempre accade in questo contesto di saldi di fine stagione, vanno di pari passo.
L'unica cosa che conta sono i rapporti di potere e gli affari.
Lasciamo stare il nazismo, il comunismo, le seghe e i soffioni.
Punto.
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Gli interessi che girano intorno a Russia e Cina, a livello di sistema economico e politico reggiano, sono tali e tanti che qualsiasi strage di bambini causata da Putin risulta, per il Sistemino, uno sfortunato e secondario accidente della storia.
C'è una questione morale a Reggio? Certo che sì.
Tanto grande, è la questione morale, che non solleva nessuna polemica l'affettuoso rapporto tra Romano Prodi e il potere di Mosca.
Il 27 ottobre scorso, mentre Putin minacciava pubblicamente di bombardare coi missili l'Italia, Romano Prodi si faceva tranquillamente ospitare via video dal forum di Conoscere Eurasia, associazione espressione del Consolato Onorario della Federazione Russa in Verona, che ha lo scopo di sviluppare le relazioni tra l’Italia, la Federazione Russa, l'UE, e l’Unione Economica Eurasiatica, alla quale aderiscono la Russia, Bielorussia, Kazakhstan, Armenia e Kirghizistan.
Tanto per non farci mancare nulla, all'iniziativa prendeva parte anche un importante rappresentante degli industriali.
Come se parlare di affari con una Potenza Canaglia, ma invece che a Verona a Baku, fosse moralmente meno riprovevole.
Come a dire: i crimini di guerra di Putin non contano nulla, contano solo i soldi, gli affari.

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