Passa ai contenuti principali

La centrale di San Polo, una società cipriota e quelle tracce che portano a un discusso imprenditore sloveno

.    La sede di Steklarna Hrastnik (foto da siol.net)

A San Polo d'Enza partirà quest'estate la realizzazione di una centrale idroelettrica che produrrà circa 2300 Mwh all'anno: costerà 2,6 milioni di euro e sarà realizzata entro il 2023. 

Si tratta di un nuovo centro di produzione di energia sostenibile ormai atteso da qualche tempo e che promette di avere un impatto positivo sul territorio. Il sindaco di San Polo, Franco Palù, ha illustrato i vantaggi che derivano da questa opera: ad esempio il fatto che la centrale non consumerà acqua. Un intervento strategico e a basso impatto, dunque, che punta, insieme ad altre operazioni come quella sul fotovoltaico, a creare autosufficienza energetica. 

Fin qui alcune notizie in generale. Ma chi realizza l'opera? 

La Fvpolo, società registrata a Reggio Emilia in via San Pietro 1, con un socio di maggioranza al 52% e diversi soci di minoranza che provengono dal mondo dell'Università e delle professioni che agiscono nell'ambito dell'ecosostenibilità. Persone, queste ultime, conosciute sul territorio e, per quanto ci raccontano le nostre fonti, apprezzate per la loro serietà. L'amministratore unico, dal 2017, è l'ingegner Davorin G. di San Dorligo della Valle, Trieste: un imprenditore edile.  

Per capire chi sia il socio di maggioranza della Fvpolo, invece, bisogna fare qualche ricerca. 

"La realizzazione - si legge nell'articolo pubblicato dalla gazzetta di Reggio - sarà interamente finanziata da un operatore privato del settore idroelettrico, che ne sarà poi proprietario, a fronte di opere di compensazione come l’asfaltatura di via Vittorio e l’erogazione di canone annuale di concessione al Comune che sarà rideterminato nei prossimi giorni alla luce della messa in sicurezza del ponte a opera delle Province di Reggio e Parma".

Chi è questo soggetto privato?

Il socio di maggioranza della Fvpolo si chiama Sunex 2 srl, una società che, stando alle visure del registro imprese della Venezia Giulia, fino al 22 dicembre 2021 aveva un socio unico piuttosto particolare. La società - socio unico si chiama Ampelus Holding Limited ed è registrata a Limassol, nell'isola di Cipro. 

La domanda sorge spontanea: perchè una società che opera nel contesto italiano dovrebbe avere una catena proprietaria che riporta a Cipro, pur non avendo all'apparenza nulla di cipriota? 

A rispondere a questa domanda giunge in soccorso il sito dell'associazione Libera di don Ciotti, liberainformazione.org

Cipro gode di una pessima fama a livello internazionale. 

"L’isola costituisce, in effetti, un vero e proprio paradiso fiscale (come, peraltro, lo sono i Paesi Bassi, il Lussemburgo, l’Irlanda, Malta, solo per restare nel Vecchio continente): il segreto bancario è custodito gelosamente; le imprese offshore e i servizi finanziari prosperano; la tassazione è estremamente favorevole".

Solo per fare un esempio, Cipro è considerata il paradiso degli oligarchi russi, le cui ricchezze da anni passano attraverso società registrate sull'isola.

Ovviamente, registrare una società a Cipro non costituisce automaticamente reato. Altrimenti non lo farebbe nessuno. Né si sta accusando nessuno di aver violato la legge: sarebbe anzi piuttosto stupido sostenerlo.

Igor Lah

Fattostà che alla Sunex le cose sono cambiate proprio a fine anno scorso. Se fino al 22 il socio unico era registrato come Ampelus Holding Limited, al 29 dicembre le quote risultano essere tutte della Steklarna Hrastnik, società registrata a Hrastnik in Slovenia. 

Il dato interessante è che la società cipriota, la Ampelus, è una holding che, almeno fino a pochi anni fa, faceva capo all'imprenditore sloveno Igor Lah. Stando al registro imprese sloveno, anche la Steklarna Hrastnik, che in definitiva controlla la maggioranza della Sunex e quindi della sampolese Fvpolo, è stata di proprietà di una società cipriota, almeno fino a fine 2020: la Kalantia Limited. Anche questa è stata di proprietà, secondo la stampa slovena, di Igor Lah o della sua famiglia. 

C'è quindi il discusso Igor Lah, imprenditore al centro della polemiche in Slovenia per aver distribuito le sue ricchezze in una rete che va da Cipro, al Belize, alle Isole Vergini e al Lussemburgo, dietro l'operazione centrale idroelettrica di San Polo? Gli elementi per sostenerlo non sono molti, ma qualche indizio c'è. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Chi c'è dietro l'operazione Silk Faw? Un articolo di intelligenceonline.com illumina il ruolo della strategia di influenza della Cina

Chi e cosa c'è dietro l'operazione Silk - Faw?   La domanda resta ancora oggi senza risposta, dopo circa tre anni dall'inizio dell'operazione, fallita, che doveva portare a Reggio Emilia un impianto di produzione di auto elettriche di lusso, frutto della collaborazione del finanziere americano Jonathan Krane con il maggior gruppo cinese di produzione di camion e altri autoveicoli, la Faw. Un progetto faraonico da realizzare a Gavassa, alle porte di Reggio Emilia: 320mila metri quadri di superficie con una cittadella per clienti di lusso, 1 miliardo di investimento, 5mila posti di lavoro, 1 miliardo di profitti attesi.  Come ben sappiamo, nonostante il sostegno di Regione Emilia Romagna, Comune di Reggio e Industriali di Reggio Emilia, riuniti sotto il benevolo interessamento di Romano Prodi (anche se l'ex Presidente del Consiglio nega di aver agito a favore di Silk Faw), il progetto è completamente naufragato. Krane e Faw non hanno rispettato nulla di quanto promess...

Breve storia del teorema della discriminazione dei cutresi, creato e usato dalla 'Ndrangheta

Era il 2 marzo 2012 quando l'imprenditore Salvatore S. incontrava, in un negozio di sua proprietà, alcuni soggetti di origine cutrese divenuti poi protagonisti del processo Aemilia: Nicolino e Gianluigi Sarcone, Alfonso Paolini, Pasquale Brescia, Antonio Muto ed altri personaggi, tra cui un noto politico poi uscito indenne dal processo Aemilia (Giuseppe Pagliani). Formalmente, il meeting era stato indetto per decidere l'apertura di un nuovo circolo politico in città. Ma in realtà l'obiettivo degli ndranghetisti presenti all'incontro era decidere come e attraverso chi operare sul piano comunicativo e politico per contrastare le interdittive antimafia del Prefetto De Miro: a questo scopo si pensava di coinvolgere il politico, strumentalizzandone l'azione, per bloccare l'avanzata di un 'fronte legalitario' sul territorio della Provincia di Reggio Emilia. La strategia non si concretizzò, ma molti dei partecipanti a quell'incontro ebbero, diciamo così, qu...