Critico con il Pd e la Giunta Vecchi, strizza l'occhio al populismo e ripropone idee di Delrio: la prima presentazione di Marco Massari
Populismo in salsa nostalgica; umiliazione del Pd; umiliazione di Vecchi e della sua giunta; ripescaggio di vecchie proposte di Delrio.
C'è tutto questo nella sconcertante conferenza stampa di presentazione di Marco Massari, avvenuta sabato 10 febbraio 2024 nella sede del centro sociale Orologio.
Una data e un luogo da ricordare, perchè con Massari si è presentato all'appuntamento con la storia (la storia di questa piccola città di provincia) non solo il primario e probabile prossimo sindaco, ma anche un candidato palesemente non pronto per la sfida che lo attende.
Due gli errori imperdonabili commessi nella sua prima conferenza stampa.
1) Partendo dalle equazioni "civico = puro" e "politico = sporco", Massari ha totalmente umiliato il Pd che, solo poche ore prima, lo aveva designato candidato sindaco. Senza l'avvallo del Pd, e il successivo supporto in campagna elettorale, la candidatura di Massari non esisterebbe. Ma egli ha scelto di prendere preventivamente le distanze dal partito che dovrà raccogliere i voti per farlo salire al piano alto del Palazzo. Un autogol clamoroso.
2) Massari ha bocciato completamente l'operato della Giunta Vecchi, dichiarando senza alcun imbarazzo: "Per me deve esserci discontinuità, azzererò le deleghe". Parole che hanno gelato gli ex assessori pronti a prolungare la propria esperienza: sia Lanfranco De Franco, che dopo essersi ritirato dalla corsa a sindaco ha trattato per ottenere un posto di rilievo in Comune; ma anche Annalisa Rabitti, che subito dopo il passo indietro di De Franco, si era proposta di fatto per un ruolo nella futura Giunta Massari. Segati entrambi, anche se l'assemblea del Pd cittadino ha indicato in De Franco il futuro vicesindaco (ruolo che peraltro ha sempre consegnato alla totale irrilevanza chi lo ha incarnato). Ora, la questione non è secondaria sul piano pratico: nel 2019, Rabitti, da candidata del Pd, valeva da sola 1.345 preferenze; De Franco, con una lista civica esterna al Pd, 446, numero destinato probabilmente ad aumentare in questa tornata. Alienarsi le simpatie di questi due profili, significa partire molto male, nel campo della raccolta voti. Ma non solo: la bocciatura colpisce indirettamente anche l'operato del sindaco Vecchi, che ha speso gli ultimi anni ad autopromuoversi incessantemente: e ora con che spirito andrà a raccogliere voti per Massari?
Veniamo ad una analisi delle parole pronunciate da Massari in conferenza stampa. "Per la prima volta dal Dopoguerra, il Pd ha scelto un civico in questa città". Come fa un candidato a definirsi 'civico' se è stato scelto da un partito? Qui siamo al puro stravolgimento del vocabolario della lingua italiana. E ancora: "Non prenderò la tessera del Pd, non l'ho fatto finora e iscrivermi adesso svilirebbe questo percorso". In che senso un percorso di impegno politico, se sfociasse nell'iscrizione ad un partito, sarebbe svilente? Ma soprattutto: di che percorso parla Massari, se non ha mai partecipato a nessuna attività politica pubblica in anni recenti? Mistero.
Questa antipatia di Massari per l'idea di politica fatta da un partito, trova esplicitazione in una successiva frase estremamente rivelatrice: "Voglio essere il candidato dell'unità tra i cittadini e le istituzioni". Ricordiamo al candidato Massari che i sistemi in cui i cittadini e le istituzioni sono in rapporto diretto senza mediazione dei partiti, sono quelli guidati da un vero e proprio populismo, in questo caso in salsa postcomunista.
Particolarmente irriconoscenti, fino al limite della maleducazione, le parole di Massari verso De Franco, completamente snobbato: "Non ho firmato nulla e non esiste un ticket con lui. Conto su di lui in campagna elettorale ma per ora è un capitolo chiuso. Di ruoli e posti se ne parlerà dopo le elezioni". Trattato come uno "sguattero del Guatemala", per citare la fu ministra Guidi, De Franco dovrebbe prima portare i voti e poi implorare per un posto. Dichiarazioni che denunciano una totale ignoranza della grammatica minima del discorso politico.
A completare il quadro disastroso della prima conferenza stampa di Massari, il suo tentativo di svincolarsi dalla vera paternità della sua candidatura: "Non mi ha scelto Delrio". Tutta Reggio sa il contrario, ma il punto qui è anche un altro. Le uniche due proposte avanzate da Massari sono una ricopiatura di idee già sentite e messe nero su bianco in epoca Delrio. La prima: "Studierò una modalità per incontrare spesso la gente, magari per una colazione una volta a settimana". Chi scrive nel 2004 ha analizzato la campagna di quell'anno per le amministrative: la proposta di un incontro settimanale con i cittadini era già allora nel programma di Delrio sindaco. Pari Pari. Seconda idea riciclata, e questa è veramente clamorosa: il security manager. "Milano ha Franco Gabrielli, ex capo della polizia, come consulente alla sicurezza: perchè non avere anche noi una figura così?". Anche Delrio a un certo punto, oltre 15 anni fa, copiando le amministrazioni leghiste, ebbe l'idea di affidarsi ad un security manager: ma il progetto naufragò perchè il nome del profilo scelto era nella lista degli iscritti alla loggia P2.
(foto dal Resto del Carlino)

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