Passa ai contenuti principali

Esclusivo, o quasi - I due casi scoppiati alla Commissione Tributaria: uno noto (da ieri), l'altro molto meno.


Alla Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Emilia lavorano ottimi professionisti. Non sarà certo il caso di un eventuale comportamento sbagliato, come quello emerso nell'indagine sui dirigenti del Comune di Reggio Emilia, a delegittimare tutto il lavoro che viene svolto in quella sede. 
Ciononostante, ci preme sottolineare che in questi mesi, sono emersi elementi 'critici' in ben due vicende distinte
La prima è quella portata alla luce dal Resto del Carlino nell'edizione di oggi, 25 giugno 2019, attraverso l'articolo di Benedetta Salsi. Che, carte alla mano, dà una bella esclusiva sulle contestazioni che vengono avanzate a Santo Gnoni, legale del Comune di Reggio e, contemporaneamente, giudice della Commissione Tributaria Provinciale. Ecco le parole testuali: 
"Da Gnoni – dirigente e responsabile dell’ufficio legale del Comune di Reggio Emilia – e da un episodio di tentata corruzione sono infatti partite le indagini e tutte le intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno portato la procura e la Guardia di Finanza di Reggio a costruire l’enorme castello accusatorio.
I racconti degli investigatori si rifanno all’inverno del 2013, prima delle feste. Gnoni è membro della Commissione Tributaria provinciale, in qualità di relatore, e viene chiamato a esaminare un ricorso in seguito all’accertamento fatto dall’Agenzia delle Entrate di Reggio in relazione a rapporti economici fra due aziende private. Nelle more di questo iter burocratico sarebbe partita da parte dell’avvocato comunale una pesante richiesta al legale di una delle aziende: 'Un regalo di Natale da 15mila euro per aggiustare la causa'".
Ecco il link per l'articolo completo: 
Nei mesi scorsi, però, un'altra vicenda aveva messo in luce un comportamento particolare di un giudice della Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Emilia. A portare alla luce la storia, dai contorni davvero strani, era stato Luciano Dissegna, Tributarista ed ex dirigente dell'Agenzia delle Entrate. Si tratta di una sentenza della Commissione Tributaria Regionale, pronunciata il 7 dicembre 2017 e depositata il 13 dicembre 2018.
Ecco la vicenda in sintesi. Una contribuente fa ricorso contro accertamenti dell'Agenzia delle Entrate presso la Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Emilia. Si tratta di una titolare di autofficina che contesta il rilievi mossi dall'erario nei suoi confronti. Pochi giorni prima della decisione della Commissione Tributaria Provinciale, accade un fatto anomalo. Ecco come viene riportato nella sentenza:



In pratica la ricorrente si trova in officina, prima della sentenza, proprio il giudice della sua causa. Rilascia pure due fatture, che certificano la presenza, abbastanza inopportuna, del giudice in quel luogo. Tuttavia per il giudici della Commissione Tributaria Regionale, non è provato alcun illecito,

Ed ecco come commenta quanto avvenuto Luciano Dissegna:
"La Commissione tributaria regionale si limita a definire inopportuno, e sostanzialmente privo di effetti sulla regolarità della sentenza, il comportamento di un giudice che, una settimana prima dell'udienza, si rechi presso un meccanico di automobili (di cui, si noti bene, NON era cliente) sottoposto al suo giudizio, affermando di "avere in mano la pratica" (e dunque le sue sorti), per farsi riparare l'autoSecondo i giudici della regionale, infatti, il comportamento del collega della provinciale, per quanto inopportuno, non sarebbe idoneo ad inficiare l'esito della sentenza resa immediatamente dopo tale "accesso". Eppure il giudice che portava la vettura a riparare era, nel procedimento, proprio il relatore, come ben sanno gli "addetti ai lavori" deus ex machina (da non confondere con quella  portata a riparare) della pratica". 
Purtroppo non è provabile che il giudice abbia esplicitato alla ricorrente di essere proprio lui. E per questo, i giudici della Commissione Regionale, si limitano a stigmatizzare. 
Nessun illecito, quindi. 
Certo è che in meno di due anni, emergono due casi di comportamenti strani nella stessa commissione tributaria. 
Non sappiamo il nome del giudice che andò a far visita all'officina, perchè le sentenze sono pubblicate con Omissis sulle generalità delle persone coinvolte. C'è la privacy.
Non ci resta che chiudere con l'antico adagio: indovina, indovinello...
Satis

Commenti

Post popolari in questo blog

La centrale di San Polo, una società cipriota e quelle tracce che portano a un discusso imprenditore sloveno

.    La sede di Steklarna Hrastnik (foto da siol.net) A San Polo d'Enza partirà quest'estate la realizzazione di una centrale idroelettrica che produrrà circa 2300 Mwh all'anno: costerà 2,6 milioni di euro e sarà realizzata entro il 2023.  Si tratta di un nuovo centro di produzione di energia sostenibile ormai atteso da qualche tempo e che promette di avere un impatto positivo sul territorio. Il sindaco di San Polo, Franco Palù, ha illustrato i vantaggi che derivano da questa opera: ad esempio il fatto che la centrale non consumerà acqua. Un intervento strategico e a basso impatto, dunque, che punta, insieme ad altre operazioni come quella sul fotovoltaico, a creare autosufficienza energetica.  Fin qui alcune notizie in generale. Ma chi realizza l'opera?  La Fvpolo, società registrata a Reggio Emilia in via San Pietro 1, con un socio di maggioranza al 52% e diversi soci di minoranza che provengono dal mondo dell'Università e delle professioni che agiscono nell'...

Chi c'è dietro l'operazione Silk Faw? Un articolo di intelligenceonline.com illumina il ruolo della strategia di influenza della Cina

Chi e cosa c'è dietro l'operazione Silk - Faw?   La domanda resta ancora oggi senza risposta, dopo circa tre anni dall'inizio dell'operazione, fallita, che doveva portare a Reggio Emilia un impianto di produzione di auto elettriche di lusso, frutto della collaborazione del finanziere americano Jonathan Krane con il maggior gruppo cinese di produzione di camion e altri autoveicoli, la Faw. Un progetto faraonico da realizzare a Gavassa, alle porte di Reggio Emilia: 320mila metri quadri di superficie con una cittadella per clienti di lusso, 1 miliardo di investimento, 5mila posti di lavoro, 1 miliardo di profitti attesi.  Come ben sappiamo, nonostante il sostegno di Regione Emilia Romagna, Comune di Reggio e Industriali di Reggio Emilia, riuniti sotto il benevolo interessamento di Romano Prodi (anche se l'ex Presidente del Consiglio nega di aver agito a favore di Silk Faw), il progetto è completamente naufragato. Krane e Faw non hanno rispettato nulla di quanto promess...

Breve storia del teorema della discriminazione dei cutresi, creato e usato dalla 'Ndrangheta

Era il 2 marzo 2012 quando l'imprenditore Salvatore S. incontrava, in un negozio di sua proprietà, alcuni soggetti di origine cutrese divenuti poi protagonisti del processo Aemilia: Nicolino e Gianluigi Sarcone, Alfonso Paolini, Pasquale Brescia, Antonio Muto ed altri personaggi, tra cui un noto politico poi uscito indenne dal processo Aemilia (Giuseppe Pagliani). Formalmente, il meeting era stato indetto per decidere l'apertura di un nuovo circolo politico in città. Ma in realtà l'obiettivo degli ndranghetisti presenti all'incontro era decidere come e attraverso chi operare sul piano comunicativo e politico per contrastare le interdittive antimafia del Prefetto De Miro: a questo scopo si pensava di coinvolgere il politico, strumentalizzandone l'azione, per bloccare l'avanzata di un 'fronte legalitario' sul territorio della Provincia di Reggio Emilia. La strategia non si concretizzò, ma molti dei partecipanti a quell'incontro ebbero, diciamo così, qu...