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Sala Tricolore senza sinistra indipendente e con ex di Fi in maggioranza



Sic transit gloria mundi, in sintesi: in Sala Tricolore per la prima volta da almeno 20 anni non ci sarà una sinistra indipendente dalla maggioranza - Stato del Pd; allo stesso tempo, tra i banchi della stessa maggioranza (versante + Europa) troverà posto una consigliera proveniente dall'antica fucina di Forza Italia, Mariafrancesca Sidoli, detta Kuki, (prendiamo atto) sostenuta da un bel gruppetto, non troppo in vista, di ex Forzisti tutti d'un pezzo. 
L'asse del centrosinistra si sposta quindi ancora un po' più verso il centro. Diciamo che non sorprende.
D'altra parte quella strana atmosfera di grande trasversalità lib - lab a Reggio, nonostante non lo dica nessuno, è una realtà da almeno dieci anni, ben prima delle effusioni del Nazareno. Quel sentore di opposizione formato Coccolino che si è lungo percepito in Sala Tricolore... 
Oggi quelli che avrebbero dovuto inflessibilmente controllare l'operato della maggioranza 'comunista' (così la definivano loro, mandando a memoria il vocabolario d'Arcore), sono in buona parte finiti a farsi piacere il Drago Malefico. Un esponente di quella stagione, l'avvocato un tempo ultraberlusconiano Liborio Cataliotti, oggi difende alcuni dirigenti indagati del Comune e dice candidamente di non essersi accorto di irregolarità durante il suo operato da consigliere di opposizione. Forse non era il caso di lasciarsi andare così tanto, nelle dichiarazioni.
Altri tempi, quelli del decennio scorso. 
Vediamo ad esempio: chi è che rilasciava le seguenti e fiammeggianti dichiarazioni?

'Viabilità, centro storico, centri commerciali, immigrazione, delinquenza, la città è amministrata da far schifo. Le colpe vanno su chi ha amministrato per quarant'anni, senza scuse'. 

Un piccolo sforzo di memoria, avvocato. 20 aprile 2008. 
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Che un pezzo di Forza Italia si appresti a sostenere il sindaco Luca Vecchi è quasi fisiologico: resta da capire se sia possibile una mediazione credibile tra le posizioni di Sidoli e quelle di De Franco e Bonvicini. Un continuo esercizio di equilibrio e riequilibrio rischia di far perdere tempo prezioso all'amministrazione in un quinquennio che vedrà Reggio protagonista di progetti da centinaia di milioni di euro - come ha sostenuto nel giorno della sua proclamazione il sindaco Vecchi ricordando, tra le altre, la Tangenziale Nord e il Mire. 
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I fatti di Reggio hanno un immediato corredo nazionale, là dove la forzista Mara Carfagna riscuote più successo tra i dem che in casa sua. Geniale, tra l'altro, la mossa odierna di Berlusconi, che ha affidato la guida di Fi, in fase congressuale, a Mara Carfagna e Giovanni Toti: due litiganti (Carfagna più centrista, Toti leghista) per continuare a far comandare Lui. Anche tra i Dem reggiani, Carfagna gode di estimatori. 

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Per il Pd l'alternativa all'abbraccio con una Forza Italia deberlusconizzata (l'eternità è una breve attesa) è solo una: tentare l'avvicinamento al M5s. Sembra una totale follia, ma in realtà nelle scorse settimane si sono registrate bizzarre aperture (la più evidente, quella di Graziano Delrio, rispedita al mittente). Oggi Antonello Giacomelli, parlamentare Pd della corrente Lotti, ha effettuato una nuova piccola apertura ai Cinque Stelle. Ricordiamo che tutto ciò accade mentre alle feste del Pd vengono invitati autori che dipingono lo stesso M5s come il coacervo di tutti i mali. Ecco perchè certe apertura sembrano un filino strane.
Per chi voglia gustarsi la scintillante democristianata di Giacomelli sul M5s, una roba in purissimo stile sacrestale, ecco il link: https://bit.ly/2x7GDvY
Pare che per il Pd l'unica strategia per uscire dall'angolo sia la ricerca di alleanze: anche passando sopra ad anni di insulti e accuse. E i valori?
A occhio, vanno aggiornati. Qualche suggerimento:
Per Riformismo leggasi Inciucio.
Per Garantismo leggasi Impunità.
Satis.

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