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Mafia Nigeriana, diverse tracce portano dagli ultimi arrestati alla grave rissa in stazione del 2015


Ci sono diversi elementi che potrebbero collegare la recente operazione della Dda di Bologna contro la Mafia Nigeriana in Emilia Romagna e la violentissima rissa tra nigeriani scoppiata a Reggio in piazzale Marconi, davanti alla stazione ferroviaria, ormai 4 anni fa. 
Si trattò di un evento che colpì molto la città: lo scontro violento coinvolse oltre una decina di persone (alcuni testimoni dissero 30) in pieno pomeriggio, in mezzo a molti passanti. Colpi di martello e di cacciavite, sangue e urla in strada. Alcuni dei nigeriani coinvolti, per sfuggire alla furia dei connazionali, si diressero verso la via Emilia, dove intervenne la polizia: gli arresti furono effettuati quasi sulla strada, davanti ad un negozio etnico proprio all'inizio di via Emilia Ospizio, a due passi dalla trafficata Piazza del Tricolore. 
Facciamo un salto di 4 anni. E' di pochi giorni fa l'operazione Burning Flame della Dda di Bologna, un'operazione che ha visto coinvolto anche lo Sco, il servizio centrale operativo, una delle articolazioni di massimo livello della Polizia: segno che l'ambito di intervento merita professionalità e coordinamento di notevole importanza. Vengono arrestate 19 persone affiliate al gruppo Maphite, uno dei diversi aggregati criminali della galassia della mafia nigeriana. I provvedimenti di fermo colpiscono diverse province: da Piacenza a Ravenna fino a Bergamo, passando per Modena e ovviamente Reggio Emilia, dove vengono arrestate tre persone. 
Una di queste, Henry Adesotu Aghahowa, ha lo stesso nome e la stessa età di uno degli indagati per la rissa in stazione del 2015. Si tratta di uno degli uomini di vertici della consorteria, addirittura il vice capo della struttura Maphite. Anche un altro degli arrestati nell'operazione della Dda, Martins Bello, è omonimo di uno dei fermati per i fatti della stazione del 2015. Ma non solo. 
Nell'inchiesta è stato coinvolto anche un locale di via Anselmo Govi a Reggio Emilia, il bar Dmd. Davanti a quel luogo di ritrovo si è verificata una grave rissa nel 2018, a seguito della quale il Questore Sbordone recapitò al bar un decreto di chiusura di 30 giorni. Sempre nel Dmd bar si sarebbe tenuta una importante riunione del gruppo della mafia nigeriana denominato 'Vikings'.
Ebbene, come si evince da una visura camerale dell'ottobre 2017, quel bar di via Govi, il Dmd, sarebbe una 'unità secondaria' di un'altra attività commerciale, l'Africa Reliable Shop di via Emilia Ospizio. Si tratta proprio del negozio etnico verso cui scapparono alcuni dei nigeriani coinvolti della rissa del 2015: ed esattamente davanti a quell'Africa Shop vennero effettuati almeno un paio di arresti da parte della Polizia, nella fase finale della rissa. 
Si tratta di coincidenze? Se non lo fossero, la rissa in stazione del 6 settembre 2015 potrebbe assumere un altro significato. In quella circostanza infatti, si parlò di uno scontro sorto per motivi sentimentali tra i familiari di due fidanzati. Ma se davvero il vicecapo dei Maphite era tra i protagonisti della rissa, questo significherebbe che un alto livello criminale era coinvolto nella 'battaglia'. E magari i sentimenti e l'onore offeso di una fidanzata poco c'entrano con quella vicenda...

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